“I fondi del Psr sono stati utilissimi perchè ci hanno permesso di abbattere i costi di ammortamento dell’investimento, ma soprattutto hanno dato a questa cooperativa l’opportunità di innovare la nostra produzione”
Nei territori compresi fra le provincie di Vicenza e Verona, la filiera del tabacco vanta una storica tradizione produttiva e culturale. Nel corso degli anni il settore è stato importante risorsa economica ed occupazionale. E’ in questo contesto che la cooperativa agricola “Tabacchi Poiana” viene fondata oltre 50 anni fa.
Alberto Mantovanelli, attuale giovane imprenditore dell’azienda, grazie anche ai finanziamenti del PSR Veneto, è riuscito a convertire completamente la tradizionale e originaria produzione legata al tabacco, avviando un percorso con nuovi investimenti strutturali (costruzione di serre e tunnel) per l’adeguamento dell’attività vivaistica e di specie orticole e l’innovativa coltivazione della Stevia rebaudiana, noto dolcificante naturale.
I profondi cambiamenti intervenuti nel corso degli anni a livello di politiche a sostegno del comparto del tabacco, produttivo, economico e di mercato globale, hanno infatti significativamente inciso e modificato la struttura degli attori (coltivatori, aziende di trasformazione, ecc.) della filiera.
Ciò ha determinato un netto ridimensionamento del comparto sia delle aziende agricole, con una riduzione delle superfici coltivate, che dei trasformatori e molte imprese hanno avviato processi di riconversione, come è avvenuto per la Tabacchi Poiana.
Riconversione completa della produzione. Dalla produzione del tabacco alla costruzione di serre per la produzione dei seminati e da circa un decennio coltivazione della Stevia rebaudiana.
Pojana Maggiore, comune in provincia di Vicenza, è posto in una zona completamente pianeggiante ai confini con le province di Verona e Padova. Il territorio ha una vocazione prevalentemente agricola.
Come in tutto il Basso vicentino, fra le due guerre mondiali venne introdotta a Pojana la coltivazione del tabacco, che divenne ben presto così importante per l’economia del paese da superare di gran lunga le tradizionali colture del grano e del mais sempre meno redditizie.
Essa dava anche possibilità di occupazione alla popolazione femminile contadina, che così contribuiva al bilancio familiare nei mesi in cui era ridotto il lavoro nei campi.
I fondi del PSR hanno contribuito a sostenere lo sviluppo di nuove colture quali la Stevia rebaudiana, creando nuove nicchie di interesse del consumatore verso un prodotto di origine naturale (dolcificante) che potrebbe rappresentare una nuova coltivazione adatta al clima della pianura padana.
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