Se non ci fossero i pastori e chi segue le malghe, qui sarebbe tutto abbandonato.
Graziella Froner da 34 anni, segue suo marito che, come lei, si occupa di pastorizia. Insieme pascolano le loro pecore, circa 300-350, negli ampi spazi di Selva di Cadore, in provincia di Belluno. Oltre ai pascoli, vendono il castrato: un’attività di famiglia portata avanti da sempre, ma che attualmente risulta poco remunerativa. Selva di Cadore è una zona fondamentale per le pratiche agricole, i pascoli e il turismo, che senza un’opportuna salvaguardia rischia di andare incontro a deterioramento ambientale.
L’intervento consiste nel pagamento di un’indennità che sostiene il mantenimento di pratiche agricole in zona montana e la relativa produzione di servizi ecosistemici e paesaggistici.
Selva di Cadore è una località turistica estiva ed invernale in provincia di Belluno, nel cuore del Sistema Dolomiti Unesco Pelmo – Croda da Lago. Formata da piccoli villaggi ladini, situati a circa 1.300 metri d’altezza, Selva di Cadore si estende nella Val Fiorentina ed è nota per le numerose attività sportive, turistiche e culturali che la rendono una meta ideale per il turismo montano.
Il sostegno alla salvaguardia dell'agricoltura nelle zone montane garantisce il presidio del territorio, che senza questi aiuti risulterebbe indebolito.
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