27 Febbraio 2019

In primavera i bandi PSR per il ripristino dei boschi danneggiati dalle calamità

Anche il ‘portafoglio’ dei fondi europei per l’agricoltura contribuirà a dare una mano al ripristino dei boschi della montagna veneta devastata dal maltempo di fine ottobre.

Nell’ambito della programmazione delle risorse del PSR, sono stati previsti appositi bandi per ulteriori 15 milioni di euro destinati, in particolare, al ripristino dei boschi e delle foreste danneggiati dalle calamità e a sostegno degli investimenti per la trasformazione e commercializzazione del legname.

Premetto, però, che i fondi del PSR (pari a 1169 milioni per il settennio 2014-2020) sono ormai a fine programmazione. Il Veneto è la regione al top per capacità di programmazione e di impegno della spesa per quanto riguarda lo sviluppo rurale, per cui, allo stato attuale, le risorse non ancora impegnate sono esigue. Tuttavia, in considerazione della gravità degli effetti che la tempesta di vento di fine ottobre ha causato sul patrimonio boschivo della montagna veneta e dell’emergenza che si è venuta a creare nel nostro patrimonio forestale, abbiamo ritenuto opportuno cercare di offrire una ulteriore misura di sostegno rispetto a quanto già avviato da Governo, commissario straordinario e subcommissario e assessorato alle foreste. Abbiano pertanto riorientato i bandi a disposizione, privilegiando, per quanto possibile, gli interventi a sostegno del ripristino e del reimpianto nelle aree forestali montane.

I bandi verranno aperti a fine primavera, in accordo con gli operatori e i tecnici di riferimento del settore forestale, al termine delle operazioni di mappatura del territorio e di rilievo fotografico, quando le condizioni metereologiche consentiranno l’esatto censimento delle azioni locali. Potranno concorrere all’assegnazione dei 15 milioni di euro messi a disposizione dal PSR Veneto i progetti relativi a tre tipi di intervento: ripristino delle foreste e dei boschi danneggiati da calamità, fitopatie e eventi climatici; sostegno agli investimenti per aumentare la resilienza e il pregio ambientale delle foreste: e, infine, miglioramento delle tecnologie forestali di trasformazione e commercializzazione dei prodotti legnosi.

Mi auguro che il prossimo ciclo di programmazione della politica agricola comunitaria, che dovrà essere varata dopo il voto europeo di fine maggio, consideri nel proprio orizzonte strategico anche la salvaguardia dei patrimoni forestali e la valorizzazione dell’ambiente montano. Il Veneto ha dato prova sinora, con il ciclo di programmazione 2014-2020, di considerare il mantenimento delle attività del settore primario in contesti montani un obiettivo chiave per lo sviluppo dell’intero territorio regionale. Ricordo che oltre un terzo delle risorse dell’attuale PSR sono state destinate, direttamente o indirettamente, allo sviluppo dell’economia montana. Ma l’impatto dei cambiamenti climatici sta determinando una condizione di fragilità dell’ambiente rurale, non solo nelle ‘terre alte’, e a nuove emergenze, che devono orientare i decisori delle nuove politiche agricole comunitarie verso una gestione integrata delle priorità e dei programmi di investimento.

 

Giuseppe Pan

Assessore all’Agricoltura

Caccia e Pesca

Regione del Veneto


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