26 Febbraio 2021

Il punto sul riparto delle nuove risorse dei PSR: la posizione del Veneto spiegata

In questi giorni si rincorrono notizie varie circa l’assegnazione ai PSR 2014-2020 delle risorse 2021-2022 previste dal Regolamento (UE) 2020/2220 e ritengo doveroso fornire agli operatori la posizione della Regione del Veneto, discussa recentemente anche con il Tavolo Verde.

 

Sin dal giorno del mio insediamento ho lavorato con l’Autorità di gestione del PSR per fermare l’iniziativa del Mipaaf che voleva usare le percentuali di riparto storico tra Regioni, scelta che dal 2000 premia Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia e Umbria – che hanno così ricevuto il 52% delle risorse del FEASR e il 60% delle risorse pubbliche per il periodo 2014-2020. Lavorando con i colleghi di Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Bolzano e Trento abbiamo costruito una proposta di nuovo riparto basata su criteri oggettivi (SAU, Numero aziende agricole, PLV e superficie forestale), sulla quale abbiamo cammin facendo raccolto la convinta adesione di altre 11 Regioni. La ragione di questa nostra presa di posizione sta nel fatto che il 16 gennaio 2014 la Conferenza dei Presidenti delle Regioni approvò il riparto delle risorse 2014-2020 ma ponendo la condizione che fosse l’ultima volta in cui si usava il cosiddetto “criterio storico” che avrebbe dovuto essere abbandonato già dal 2006.

Avete potuto leggere sulla stampa agricola le posizioni degli Assessori di alcune delle 6 Regioni che pretendono di conservare questa rendita di posizione perpetuando a tutti i costi il riparto storico.

 

Comprendendo la difficoltà di chi vedrebbe ridotta la propria assegnazione ci siamo fatti carico di modificare la proposta originaria, applicando fattori di ponderazione diversificati e inserendo un quinto parametro oggettivo relativo alla popolazione nelle zone rurali C e D. Proseguendo il confronto abbiamo proposto di applicare il riparto storico per una frazione sino al 30% delle risorse disponibili. Purtroppo, dopo 6 sedute di Commissione degli Assessori e 2 sedute della Conferenza dei Presidenti delle Regioni, queste disponibilità delle 15 Regioni sono giudicate insufficienti dalle 6 Regioni, senza però formulare alcuna controproposta.

 

Poiché il tempo corre, nel frattempo l’Autorità di gestione del nostro PSR ha sottoposto alla Giunta regionale le proposte di Deliberazione per attivare i bandi dell’indennità per le zone montane (Misura 13) e per gli investimenti per i dispositivi di protezione degli allevamenti dagli attacchi dei grandi predatori. Oltre ciò stiamo per approvare i bandi per le domande di conferma degli impegni agroclimatico ambientali e dell’agricoltura biologica (Misure 10 e 11), con la novità della prosecuzione anche al sesto e settimo anno. L’Autorità di gestione sta inoltre verificando la possibilità giuridica di attivare nel 2022 anche l’ottavo anno di impegno per le due Misure.

 

L’auspicio è quello di conoscere presto l’entità delle nuove risorse assegnate al PSR Veneto e poter quindi procedere alla modifica del PSR per programmare la loro destinazione in risposta ai Fabbisogni veneti e in coerenza agli obiettivi che il Regolamento (UE) 2020/2220 indica.

 

Federico Caner

Assessore ai Fondi UE, Turismo, Agricoltura e Commercio estero

Regione del Veneto


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