Visto l’avvicinarsi della stagione ortofrutticola e il ripetersi della problematica collegata alla cimice asiatica, ho chiesto con una lettera protocollata al Ministero dell’Ambiente e dell’Agricoltura di approvare con massima urgenza il decreto che fissa le condizioni per il rilascio in natura di organismi alloctoni tra cui la vespa samurai. Ricordo che nel solo Veneto, la cimice asiatica ha causato danni alle colture agricole per 100 milioni di euro. Di fronte a danni così ingenti e alla distruzione di interi raccolti gli agricoltori si ritrovano a fare i conti la mancata proroga UE all’uso del clorpyrifos-
Le aziende agricole della pianura padana, in particolare quelle ortofrutticole, hanno bisogno di risposte tempestive ed efficaci e non possono più attendere. Di fronte a danni quantificati 100 mln di euro nel solo Veneto, il governo ha messo in campo 80 milioni per tutto il territorio nazionale, distribuiti nell’arco di un triennio. Una risposta che lascia molto amaro in bocca ai produttori agricoli e che li ha indotti a scendere in piazza i prossimi 29 e 30 gennaio. Da parte mia, sarò al loro fianco.
Per quanto riguarda l’operato della Regione Veneto abbiamo stanziato 4,5 mln di euro per aiutare le imprese colpite e abbiamo predisposto un piano regionale di controllo della cimice, messo a punto grazie anche all’Università di Padova, che prevede di allevare e moltiplicare la vespa samurai “Trissolcus japonicus”, conformemente ai protocolli che verranno definiti dalle autorità competenti.
La Giunta regionale del Veneto, infatti, già nel 2016, e poi nel 2017, 2018 e 2019 ha finanziato progetti di ricerca per il monitoraggio, lo studio della fenologia e della dinamica di popolazione e per sperimentare strategie di controllo di Halyomorpha halys in Veneto, incaricando dello svolgimento delle attività l’Università degli Studi di Padova – Dipartimento di Agronomia, Animali, Alimenti, Risorse Naturali (Dafne).
Grazie a queste attività di ricerca è stata individuata la presenza di antagonisti naturali alla cimice asiatica in Veneto, in particolare due specie di parassitoidi di origine asiatica Trissolcus mitsukurii e la ben nota “vespa samurai” Trissolcus japonicus. Quest’ultima specie è stata oggetto di valutazioni a livello nazionale per l’autorizzazione alla moltiplicazione e rilascio in ambiente mediante programmi di controllo biologico che permetteranno di espandere l’areale di distribuzione della vespa samurai con l’obiettivo di limitare la presenza del dannoso fitofago.
La Regione ha messo in campo tutti gli interventi possibili, nell’ambito delle proprie disponibilità e competenze. Vorremmo che anche le autorità nazionali facessero altrettanto.
Giuseppe Pan
Assessore all’Agricoltura Caccia e Pesca
Regione del Veneto
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